• Milano Moda Uomo 3 day: la moda dei magazzini

    Scatoloni accatastati e cassoni pronti per la spedizione tra scaffalature metalliche. Il deposito di un corriere? Sbagliato: “il nostro magazzino”, precisa Miuccia Prada. Con questa scenografia la stilista che ha chiuso la terza giornata di Milano Moda Uomo, ha voluto sottolineare il “tono industriale” della collezione. In passerella uomo, donna e tanto nylon nero che ricordano la rivoluzione del marchio negli anni ’90 ai tempi gloriosi di Luna Rossa.

    Del resto tutti stanno attingendo al loro passato e a un decennio in cui la moda andava meglio.

    Tesserini magnetici

    L’abbigliamento dunque è molto sportivo ad alto tasso di capi costruiti sulla base della K way nonché stratificati. Perché adesso a causa del clima anche i telegiornali raccomandano di vestirsi a cipolla. Ciò nonostante sfilano spesso bermuda larghe sotto spolverini che creano un effetto gonna. Poche le stampe e nessuna decorazione ad eccezione dei badge appesi ai colli e agli accessori. In fin dei conti dove vai oggi senza tesserini magnetici d’identità?

    Etrolandia

    Tutt’altro tipo di flash back da Etro; griffe del disegno cashmere che inizia la celebrazione dei 50 anni dell’impresa fondata da Gimmo nel ’68, allestendo una Etrolandia. Sulla vastità della pista da pattinaggio del Palazzo del Ghiaccio, Kean il designer della linea uomo ha accumulato e mescolato tutti gli elementi ispiratori delle sue collezioni: le radici del suo percorso di contaminazioni nella costruzione del “Babelico Superiore” titolo della sua prima sfilata antesignana della confusione estetica odierna. E dire che la torre di Babele era nata come castigo divino.

    Arcimboldo al buffet

    Pezzi di antiquariato, gessi da gipsoteche, tele e cornici d’epoca si alternano a giocattoli. In particolare, flipper e nanetti che lo stilista giocoso e bibliofilo, ama quanto i libri. Solo chi ha un back groung solidissimo può permettersi di giocare con le cose serie.

    In questa wunderkammer, pezzi iconici della maison come la poltrona con le imbottiture da chiodo motociclistico o la sedia in cui il tessuto pailsey è colato nel plexiglass. Dovunque si respirano, storia, cultura e profondità latitanti nel marketing on line. Persino al buffet, la frutta è disposta in composizioni di uva e cavoli arcimboldesche. In questo saggio erudito ma non pedante, scompaiono quasi i vestiti come sempre ad alto tasso di disegni cachemire. Ma quelli si vedranno bene nella sfilata della donna in passerella con l’uomo. Nel pomeriggio la mostra è stata aperta al pubblico.

    Dolce e Gabbana sulle scale mobili

    Per conquistare nuovi clienti la moda organizza eventi a ingresso libero e democratici, come il defile di MSGM alla Statale con modelli selezionati tra gli studenti.

    Dolce e Gabbana invece hanno bissato la passerella di sabato con una show ai magazzini la Rinascente: su e giù per le scale mobili, modelli con gli abiti impeccabili della linea “#DGsartoria”. Tanto per dimostrare alla gente che Dolce e Gabbana non è solo lustrini e corone.


 
 

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